Abolizione legge Fornero: cosa succederà

Abolizione Legge Fornero

Il Governo Conte, guidato dal M5S e dalla Lega, ha annunciato che tra le prime proposte di legge ci sarà l’abolizione della legge Fornero e l’introduzione della quota 100.

Cos’è la legge Fornero

La legge Fornero è stata una delle riforme pensionistiche maggiormente criticate durante i precedenti governi, per questo motivo sono in molti gli italiani che si chiedono se la Quota 100 possa riuscire a sostituirla in modo adeguato, fornendo un sistema delle pensioni equo.

Secondo l’annuncio del Governo, dopo il suo insediamento ci saranno alcune modifiche specifiche nel sistema pensionistico dell’Inps:

  • L’introduzione della quota 100 con un mix tra età e contributi per sostituire la pensione di anzianità
  • L’introduzione della pensione anticipata con 41 anni di contributi
  • La reintegrazione dell’opzione donna
  • La reintroduzione delle misure in favore dei lavoratori che sono impegnati in mansioni usuranti

Per capire se queste leggi siano o meno una miglioria rispetto alla legge pensionistica oggi in vigore è necessario leggere con attenzione il nuovo contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega.

Le modifiche alla legge Fornero

Al momento, il governo si è insediato da poco e il lavoro di modifica non sarà immediato ma ci vorrà almeno un anno prima di avere una nuova legge sulla pensione futura. Quindi per tutti coloro che auspicano alla pensione quest’anno è necessario attenersi ancora alla legge vigente ossia quella introdotta dalla Fornero.

Leggendo il contratto di governo possiamo leggere al punto 17 che la nuova legge sulle pensioni vuole innanzi tutto provvedere all’abolizione degli squilibri del sistema previdenziale che vigono al momento con la Legge Fornero. Per agevolare l’uscita dal lavoro delle categorie escluse, il governo stanzierà al progetto ben 5 miliardi annui.

Con l’introduzione della Quota 100 come vediamo al punto 17, e l’introduzione della pensione anticipata con 41 anni di contributi per tutti, prevede un sistema di revisione totale del vecchio sistema.

Anche l’opzione donna prevede diversi interventi per riuscire a riordinare il sistema del welfare prevedendo la separazione tra assistenza e previdenza. L’opzione donna permetterà alle lavoratrici che hanno 35 anni di contributi e almeno 58 anni di andare in pensione optando per il regime contributivo.

Requisiti per la pensione con la Legge Fornero

Oggi per andare in pensione nel 2018 con la Legge Fornero è necessario raggiungere i 66 anni e 7 mesi, mentre nel 2019, se la legge non verrà modificata, si potrà andare in pensione a 67 anni, con un minimo di contributi versati pari a 20 anni.

Chi invece vuole andare in pensione anticipata con la legge Fornero, allora bisognerà accumulare almeno 42 anni e 10 mesi di contributi nel 2018, mentre nel 2019 questi dovranno essere pari a 43 anni e 3 mesi.

Con questo sistema naturalmente è molto più semplice raggiungere ai 67 i requisiti per la pensione anticipata, invece di arrivare alla pensione anticipata con 43 anni di contributi. Specie oggi che spesso si inizia a lavorare dopo i 30 anni, riuscire ad andare in pensione in anticipo diviene davvero molto complesso.

Quota 100 pensione e pensione anticipata

Se verrà introdotta la Quota 100 ci troveremo dinanzi a una rivoluzione del sistema pensionistico, in questo modo, si potrà raggiungere in modo più semplice l’età della pensione.

La Quota 100 reintroduce la pensione di anzianità e prevede l’accesso alla pensione sommando l’età minima anagrafica a quello dei contributi. Quindi si tratta di un ritorno al passato che però permetterà di superare gli effetti negativi della legge Fornero come ad esempio la creazione degli esodati.

La quota 100 secondo l’ipotesi formulata da Di Maio e Salvini, vorrebbe quindi provvedere a un mix tra l’età anagrafica e contributiva, dando la possibilità di andare in pensione a 64 anni.

Quindi si potrebbe andare in pensione con la quota 100, con alcune ipotesi come:

  • 36 anni di contributi e 64 anni di età
  • 35 anni di contributi e 65 anni di età
  • 34 anni di contributi e 66 anni di età

Questa è la prospettiva che dovrebbe essere portata dalla nuova legge, sempre che non si reintroduca il requisito minimo di fare almeno 35 anni di contributi. In questo caso, occorrerebbero almeno 65 anni di età per raggiungere la pensione anticipata. In questo caso, dunque bisognerebbe avere almeno 35 anni di contributi e 65 anni di età per andare in pensione.

Questi rispetto ai requisiti attuali sono sicuramente migliori rispetto a quello che prevede oggi la legge Fornero e quindi la pensione con 43 anni di contributi.

Per andare in pensione anticipata e dunque prima dei 64 anni previsti dalla Quota 100 sarà necessario arrivare almeno a 41 anni di contributi. Anche in questo caso il Governo prevede la riduzione della contribuzione necessaria a raggiungere la pensione anticipata. Con 41 anni, si da la possibilità a chi inizia a lavorare a 20 anni di raggiungere la pensione a 61 anni.

Infine, per l’opzione donna invece, bisognerà accettare il calcolo della pensione con l’assegno interamente contributivo per riuscire ad accedere alla pensione a 58 anni di età con 35 anni di contributi. Al momento, non si sa esattamente se questo requisito contributivo sarà poi elevato ai 36 o 37 anni di contributi.

In conclusione, il nuovo sistema pensionistico dovrebbe agevolare un po’ tutte le categorie di lavoro e anticipare così la data di pensionamento per tutti quelli che al momento invece devono attendere di raggiungere i 43 anni di contributi o i 67 anni previsti dalla Fornero.