Ape Social Ultimissime

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Con il termine Ape Social o Ape Sociale si intende l’anticipo della pensione per coloro che abbiano compiuto 63 anni di età e abbiano i requisiti previsti dalla legge.

Ape Social: quando si può richiedere?

Vedremo come cambierà con il nuovo governo la Legge Fornero, nel frattempo il discorso legato all’anticipo della pensione e l’accesso alla pensione futura rimangono invariati.

Per capire quando e come presentare la domanda per l’anticipo della pensione secondo le normative Ape Sociale, abbiamo realizzato questo guida pratica di orientamento.

L’Ape Social è una misura sperimentale che dovrebbe concludersi entro dicembre 2018 a meno di proroghe e per accedervi si deve possedere un’età pari almeno a 63 anni o superiore, ed è necessario avere almeno 30 anni di contributi, mentre nei lavori gravosi ne sono richiesti almeno 36.

Contributi Ape Social: quali sono

I contributi per raggiungere i requisiti richiesti dall’Ape Social sono diversie e i valori contributivi sono stati ampliati per permettere l’accesso a un maggior numero di persone a questa prestazione.

I contributi utili al raggiungimento dell’Ape Social prevedono:

  • quelli versati dai lavoratori dipendenti
  • le gestioni contributive riservate ai lavoratori autonomi, ai commercianti, agli artigiani e agli agricoltori
  • gestione dei contributi esclusiva e sostitutiva
  • versati mediante la gestione separate dell’Inps

Oltre ai contributi che si ottengono mediante il lavoro è possibile raggiungere l’Ape Social, aggiungendo anche altre tipologie di contributi come:

  • Quelli che derivano da un riscatto per gli anni di studio all’università
  • I contributi versati in modo volontario per il raggiungimento degli anni richiesti

La contribuzione figurativa, ossia quella ottenuta attraverso un conto assicurativo durante il corso di un rapporto di lavoro, come ad esempio le integrazioni salariali. Inoltre, da quest’anno sono inclusi anche i periodi di disoccupazione come la NASPI, o la mobilità sul lavoro.

Grazie a questa variazione avvenuta quest’anno, un lavoratore che possiede ventotto anni di contributi può scegliere di farsi autorizzare al versamento volontario di questi per raggiungere i 30 anni richiesti dalla legge APE.

In altri casi, invece, il lavoratore che presenta ad esempio 29 anni di contributi e viene licenziato e quindi prende l’indennità di disoccupazione, per un anno, può scegliere di richiedere la pensione con l’APE Social, al termine della disoccupazione.

Le condizioni poste per l’accesso all’Ape Social sono sicuramente più favorevoli rispetto a quelle per l’accesso alla pensione tradizionale. Questa normativa è stata infatti pensata principalmente per tutti quei lavoratori che hanno perso il lavoro, oppure che per problemi familiari al raggiungimento dei 63 anni, non hanno più la possibilità di lavorare e desiderano andare in pensione.

L’ Accumulo dei contributi

Oltre ai contributi tradizionali versati sempre come lavoratore autonomo o sempre come lavoratore dipendente è possibile accedere all’Ape Social anche attraverso l’accumulo dei contributi sparsi. I contributi sparsi sono tutte quelle prestazioni lavorative che si vanno ad accumulare tra loro e che permettono di raggiungere così i 30 anni globali richiesti dalla normativa vigente.

Quindi un lavoratore può richiedere questa prestazione anche se ha 20 anni come lavoratore dipendente e 10 anni come commerciante, o viceversa. L’importante è che al totale la contribuzione arrivi a un minimo di 30 anni. In questo caso il calcolo dell’importo dell’assegno previdenziale verrà effettuando tenendo conto dei versamenti effettuati come dipendente e di quelli fatti invece come commerciante.

Oltre alle diverse tipologie di versamenti contributivi in Italia, nel 2018 l’Inps ha introdotto la possibilità di cumulare anche la contribuzione estera ottenuta nei paesi comunitari, o nei paesi extra-europei con i quali l’Italia presenta una convenzione dal punto di vista previdenziale. Ad esempio, è possibile scegliere di richiedere l’APE social con 20 anni di contributi effettivi versati all’estero e 10 anni di contributi italiani. In caso di aggregazione dei contributi si prenderà solo la pensione italiana e non l’assegno pensionistico estero.

Vantaggi per le donne

Tra le altre novità introdotte nel 2018 bisogna ricordare anche che per le donne lavoratrici che hanno un figli, l’età di pensionamento con l’Ape Social verrà ridotta di un anno per figlio, con un massimo di due anni di riduzione. Quindi le donne con figli potranno accedere alla domanda per l’Ape Social anche a 61 anni minimo, rispetto ai 63 richiesti.

La domanda per ottenere l’Ape Social può essere effettuata per chi va in pensione all’inizio dell’anno entro il 31 marzo. L’ultima domanda per la pensione Ape dev’essere effettuata entro il 30 novembre, nel caso i requisiti si maturino entro la fine dell’anno.

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Come fare la domanda

Per andare in pensione con l’Ape Social è necessario effettuare la domanda entro i tempi previsti dalla legge. Se la domanda verrà presentata in ritardo, questa sarà respinta e bisognerà attendere le altre due date disponibili all’invio che sono quelle che vanno dal primo aprile al 15 luglio del 2018 e dal 16 luglio e il 30 novembre del 2018.

Per fare la richiesta mediante il sito Inps Online è necessario avere una di queste tre credenziali di accesso:

La domanda dev’essere compilata solo nel momento in cui si ha la possibilità di certificare il possesso di tutti i requisiti richiesti. Nel caso questi siano in regola, allora sarà possibile effettuare la domanda per ottenere l’anticipo pensionistico dell’Inps. Le istanze devono essere presentate entro le date che abbiamo sopracitato.

Dopo di ché sarà necessario attendere la risposta dell’Inps (affermativa o meno). I primi che vi fanno richiesta possono ottenere la risposta entro il 30 giugno. Chi manda la domanda entro luglio riceverà la risposta da parte dell’Inps entro il 15 ottobre, mentre chi farà la richiesta entro la fine dell’anno riceverà la conferma entro il 31 dicembre del 2018.

La domanda una volta compilata deve essere inviata all’Inps attraverso:

  • Caf, patronati e sindacati
  • Numero verde dell’Inps
  • Sedi fisiche dell’Inps
  • Sito web dell’Inps