Assegno Moglie a Carico 2023

Anche sulla detrazione del coniuge a carico, nel 2023 sono state introdotte alcune importanti modifiche alla normativa che regola l’assegno moglie a carico. In particolare, ci sono un paio di novità significative che rappresentano un punto di svolta per questo strumento.

Clausola di salvaguardia

Una delle novità riguarda l’introduzione della “clausola di salvaguardia“. Questa clausola prevede una riduzione graduale dell’importo dell’assegno in base al reddito complessivo del nucleo familiare. In pratica, se il reddito supera una certa soglia, l’assegno verrà gradualmente ridotto fino a scomparire del tutto. Coloro che ricevono l’assegno dovranno quindi fare attenzione a non superare i limiti stabiliti per non perdere il diritto all’assegno.

Cosa Succede in caso di separazione di fatto

L’altra novità riguarda la possibilità di richiedere l’assegno moglie a carico anche in caso di separazione di fatto, ovvero quando i coniugi non vivono più insieme ma non hanno formalizzato la separazione giudiziale.

Questa novità rappresenta un’importante apertura nei confronti delle coppie che si sono separate ma non hanno ancora proceduto alla separazione legale.

C’è da dire che in questo caso la situazione si fa ingarbugliata, perchè si incrociano gli assegni familiari dei figli con quelli della moglie a carico: cerchiamo un attimo di fare chiarezza dividendo le due cose. Anche se l’argomento dell’articolo rimane l’assegno del coniuge, riteniamo che queste brevi righe sugli assegni degli altri familiari a carico possano essere utili a chi cerca informazioni al riguardo.

Assegni Familiari in Caso di Separazione

In caso di separazione legale dei coniugi, il diritto all’assegno familiare spetta al genitore che ha ottenuto la custodia dei figli. Questo assegno, che può essere richiesto anche in presenza di figli maggiorenni, viene calcolato in base al reddito complessivo del nucleo familiare in cui vivono i figli stessi.

La normativa italiana, infatti, prevede che l’assegno familiare sia corrisposto per ogni figlio a carico e sia calcolato in base alla situazione economica del nucleo familiare di appartenenza. Tale assegno può essere richiesto anche in caso di separazione dei coniugi, e viene erogato al genitore che ha ottenuto la custodia dei figli.

Tuttavia, ciò non esclude che l’ex coniuge, in base alla sua posizione lavorativa, possa risultare il titolare dell’assegno familiare. In particolare, se il reddito del nucleo familiare dell’ex coniuge è superiore a quello del coniuge che ha ottenuto la custodia dei figli, l’assegno familiare potrebbe essere corrisposto a quest’ultimo.

A conferma di questo principio, la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha emesso una sentenza il 9 settembre 2003 con il numero 13200, in cui si stabilisce che l’assegno familiare spetta al coniuge cui sono stati affidati i figli e si calcola sul reddito del nucleo familiare, anche se l’ex coniuge, in base alla sua posizione lavorativa, risulta essere il titolare dell’assegno.

Assegno Moglie a Carico in caso di separazione

Nel caso di separazione legale dei coniugi, è possibile che l’ex coniuge sia ancora considerato fiscalmente a carico, a patto che il suo reddito annuale non superi i 2840 euro. Tuttavia, per determinare l’eventuale detrazione fiscale per il familiare a carico, non viene considerato l’ISEE, bensì solo il reddito personale del coniuge.

Inoltre, nel caso in cui l’ex marito versi un assegno di mantenimento mensile alla propria ex moglie, questo deve essere considerato come parte del reddito dell’ex coniuge nel calcolo per stabilire se questi possa essere ancora considerato fiscalmente a carico. Se l’assegno mensile destinato all’ex coniuge supera i 237 euro, ovvero 237 x 12 mensilità che superano il reddito limite di 2840 euro, l’ex moglie non può più essere considerata fiscalmente a carico e non ha diritto alle detrazioni previste.

Per determinare se l’ex coniuge separato legalmente può essere ancora considerato fiscalmente a carico, è quindi necessario considerare solo il suo reddito personale e gli eventuali assegni di mantenimento che riceve. In caso contrario, l’ex moglie non può usufruire delle detrazioni fiscali previste. È importante consultare un professionista del settore per avere maggiori informazioni e valutare il caso specifico.

Assegno Moglie a Carico: gli importi mensili

La detrazione della moglie a carico consiste in un importo fisso che viene detratto dalla base imponibile dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) e che dipende dalle caratteristiche del nucleo familiare.

In particolare, il coniuge a carico può beneficiare di una detrazione fiscale pari a 800 euro annui, che viene suddivisa in 8 rate mensili di 100 euro ciascuna. Questa detrazione spetta solo se il coniuge non ha redditi propri o se ha redditi inferiori a 4.800 euro annui. In caso contrario, la detrazione sarà ridotta in proporzione alla quota di reddito del coniuge a carico, come specificano delle fonti istituzionali.

È importante sottolineare che l’assegno per il coniuge a carico non è cumulabile con altri benefici fiscali per famiglie, come gli assegni familiari o la detrazione per figli a carico. Inoltre, non è possibile beneficiare della detrazione per il coniuge a carico se si opta per la dichiarazione dei redditi congiunta.

La tabella riepilogativa qui di seguito riassume i principali importi e limiti reddito previsti per l’anno 2023 in materia di detrazione del coniuge a carico e di assegni familiari:

Beneficio fiscaleImporto detrazione / Importo assegno familiareLimite reddito coniuge a carico
Detrazione del coniuge a carico800 euro annui (8 rate mensili da 100 euro)redditi inferiori a 4.800 euro annui
Assegno familiare per figlio a caricoda 154,94 a 318,87 euro mensili a seconda del reddito e della fascia di età del figliovaria a seconda del numero di figli e della situazione familiare

Come fare la Domanda per l’Assegno

Fare la domanda, qualora ci siano gli effetti requisiti, è molto semplice: basta collegarsi al sito dell’Inps ed entrare con le proprie credenziali. Il sistema inserirà la domanda online e seguirà l’iter prestabilito.

Inoltre, con i nuovi servizi proattivi dell’Inps, se si da il consenso e si accetta di ricevere le notifiche, sarà la stessa Inps che verificherà i bonus disponibili in base alla nostra condizione economica ed invierà per tempo delle email per fare domanda delle agevolazioni disponibili.

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