Bonus Casalighe 2023: cosa cambia rispetto al passato

Il Bonus Casalinghe di cui parleremo in questo articolo è una misura normativa diversa da quella erogata dall’Inps, che spetta a chi ha un’età superiore ai 67 anni e si è sempre occupato solo di lavori di casa e non avendo in tal modo avuto la possibilità di maturare i requisiti per l’accesso alla pensione minima.

Quello di cui, invece, tratteremo qui ha sì come destinatari le casalinghe e i casalinghi, ma a beneficiarne sono gli enti di formazione. Proviamo a capire meglio.

Bonus Casalinghe: cos’è?

Istituito con DL n. 104/2020, convertito poi con modificazioni, dalla Legge n.126/2020, il Bando Formazione Casalinghe è un incentivo finalizzato alla formazione personale di chi si occupa  delle attività di cura delle persone e dell’ambiente domestico a titolo gratuito.

Come accennato, la categoria per cui il bonus è stato pensato è solamente la destinataria del provvedimento. Ciò significa che il bonus non si risolve in un contributo economico versato agli aventi diritto, ma in un finanziamento di cui beneficiano gli enti di formazione, pubblici e privati, per il finanziamento e l’erogazione di progetti formativi.

Si tratta di una misura voluta dall’allora Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti al fine di incentivare l’accesso alle donne ad opportunità lavorative al di fuori della sfera domestica. Per questo è stato istituito un Fondo per la Formazione Personale delle Casalinghe (esteso poi in misura subordinata anche agli uomini) della somma di 3 milioni di euro annui per il finanziamento di progetti formativi.

Chi doveva presentare entro il 31 marzo la domanda per l’ottenimento del bonus, dunque, non erano le casalinghe, ma gli enti di formazione, includendo in essa la proposta di un progetto, inviando il tutto tramite PEC all’indirizzo formazione2021@pec.governo.it, includendo in oggetto il codice “Formazione2021” con la denominazione del soggetto proponente.

Quali corsi frequentare? Tipologie e requisiti

Il bonus, come anticipato, è finalizzato a consentire, attraverso percorsi formativi, l’inserimento nel mondo del lavoro a persone che svolgono a titolo gratuito attività gratuita di cura e gestione della casa. Ma quali sono i corsi frequentabili? Si tratta di progetti di formazione in ambito digitale, svolti esclusivamente online e di durata annuale.

Nello specifico, i corsi sono finalizzati al conseguimento di competenze nei seguenti ambiti:

  • alfabetizzazione su informazioni e dati: ricercare informazioni sul web, riconoscendo le fake news; archiviare informazioni nel cloud; valutare e gestire di dati, informazioni e contenuti in rete;
  • creazione di contenuti: scrivere, produrre, realizzare contenuti digitali come tabelle, immagini, file audio, utilizzando gli appositi software;
  • comunicazione e collaborazione: conoscere e imparare a utilizzare strumenti quali e-mail, chat, social network, cartelle e documenti condivisi;
  • risoluzione dei problemi inerenti ai principali profili software e hardware dei dispositivi elettronici e informatici: come riavviare  un computer o installare/disinstallare un programma e come verificare la connessione internet;
  • sicurezza: come proteggere i propri dispositivi e i propri dati al fine di evitare hackeraggi e fenomeni di cyberbullismo;
  • servizi al cittadino: conoscere gli strumenti e i servizi digitali messi a disposizione dalla Pubblica Amministrazione a favore del cittadino, come l’utilizzo dello SPID e dei servizi PAgoPA e IO;
  • gestione domestica: conoscere e utilizzare semplici strumenti digitali per la gestione del budget domestico.

Si tratta di moduli base che ciascun ente erogatore può poi personalizzare. 

Ai corsi, forniti esclusivamente in modalità online nell’arco di un anno, devono partecipare non meno di 150 partecipanti per edizione ai quali verranno forniti moduli formativi in più settimane, per un totale di almeno tre ore di attività online sincrone (webinar) per ciascun ambito trattato e con possibilità di fruire anche di webinar in modalità asincrona. Al termine del percorso è prevista una valutazione finale delle capacità acquisite da parte di almeno l’80% dei partecipanti.

Chi intende iscriversi deve rivolgersi direttamente all’ente erogante. Dal momento che ancora non è reso noto l’elenco degli enti partecipanti non possiamo fornirvi un link di riferimento. Aggiorneremo le informazioni appena avremo ulteriori notizie in merito.

Destinatari e beneficiari del Bonus Casalinghe

Il bonus non è rivolto a tutti coloro che svolgono lavori casalinghi indistintamente. Nello specifico esso si rivolge ai soli iscritti all’assicurazione obbligatoria Inail contro gli infortuni domestici, ex Legge n.493/99, comprovata da certificazione rilasciata dall’Istituto.

Per quanto riguarda i beneficiari, abbiamo già chiarito che questi sono gli enti di formazione. Nello specifico si tratta di:

  • enti pubblici, costituiti in forma singola o associata;
  • enti privati, costituiti in forma singola o associata;
  • associazioni, organizzazioni e cooperative sociali operanti nel settore della formazione.

Negli ultimi due casi si richiede in particolare che essi siano costituiti da almeno 5 anni, di cui 3 impiegati nella realizzazione di tre corsi finalizzati all’acquisizione di competenze digitali di base e di aver espresso nel proprio Statuto o atto costitutivo l’attività di formazione come scopo e fine istituzionale.

Bonus Casalinghe Inps

All’inizio di questo articolo abbiamo richiamato l’attenzione in merito alla confusione che spesso di fa quando si parla di Bonus Casalinghe. Il fraintendimento nasce dal fatto che esiste una tipologia di assistenza sociale Inps che viene comunemente denominata alla stessa maniera. Il Bonus Casalinghe Inps, però, ha una sua disciplina e finalità.

In questo caso, infatti, si ha a che fare con un vero e proprio contributo economico che l’Istituto riconosce a chi ha più di 67 anni di età e che, per aver sempre svolto un lavoro domestico a titolo gratuito, non hanno maturato contributi utili ad accedere alla pensione minima.

L’assegno per il 2022 è di importo pari a 468,10 euro; somma che varia se:

  • l’avente diritto vive da solo e il suo Isee non superi i 6.085,30 euro annui;
  • l’avente diritto è coniugato e il suo reddito non è superiore ai 12.170,60 euro.

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