Borsa Milano oggi: in tempo reale

Questo grafico aggiornato in tempo reale mostra le migliori 5 Azioni di oggi alla Borsa di Milano per guadagni, perdite e rialzo. L’intervallo delle quotazioni è disponibile a 1 mese, 3 mesi, 1 anno, 5 anni e storico dal 2000.

 

 

Borsa Milano oggi

In questo modo si può valutare a livello azionario quali siano oggi le azioni in crescita alla Borsa di Milano e fare trading in tempo reale, il cosiddetto mordi e fuggi.

Per approfondire le tematiche degli investimenti in Borsa, e su quali azioni puntare nei prossimi mesi, potete leggere la nostra Guida alle Azioni da Comprare nel 2018.

Il mercato finanziario italiano è gestito da Borsa Italiana, fondata nel 1808 e comunemente chiamata Borsa Milano: è la sedicesima borsa più importante del mondo e fa parte del gruppo London Stock Exchange.

Attualmente Borsa Italiana è amministrata dal CEO Raffaele Jerusalmi e il presidente è Andrea Sironi.

Borsa Italiana: Oggi

Borsa Italiana è una delle istituzioni finanziarie più longeve della storia d’Italia ma molte persone non sanno ancora da dove nasce e come funziona. Stiamo parlando della Borsa Italiana il cuore finanziario del nostro Paese.

Oggi vi spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sulla storia dell’istituto finanziario italiano e su come funzionano gli scambi di azioni che avvengono al suo interno. Benvenuti nel palazzo di Borsa Italiana.

Borsa Italiana: La Storia

La borsa debutta nella società italiana il 15 febbraio 1808 per volere di Eugenio Napoleone, il quale decreta che vi sarà a Milano una Borsa di Commercio. La Borsa di Commercio di Milano nasce in Italia ancora frammentata e arretrata. La prima sede sono i locali del Monte di Pietà, è qui che cominciano le prime contrattazioni ufficiali. La Borsa parte lentamente e cresce insieme allo sviluppo dell’industria, delle strade, delle reti di telecomunicazione. La sede nel frattempo si sposta al pianterreno di palazzo giureconsulti in piazza Mercanti e il regno lombardo veneto dal 1815 torna sotto l’impero austriaco.

Il primo titolo azionario compare nel 1858 ed è quello della società delle strade ferrate del Lombardo Veneto, intanto altre borse sono nate e continueranno a nascere in Italia. L’Italia nel frattempo è in pieno risorgimento e le spinte patriottiche per la costituzione di uno stato unitario si concludono nel 1861 con la proclamazione del regno d’Italia. Ma l’unità ha un prezzo. Per pagare i costi finanziari il governo emette un numero consistente di titoli di debito pubblico che confluiscono nella borsa milanese accanto ai titoli di compagnie ferroviarie e istituti di credito.

Le società manifatturiere ancora troppo piccole rimangono fuori dal listino. Così tra il 1895 e il 1900 il numero di azioni quotate a Milano passa da 23 a 54 per raggiungere le 160 nel 1913. La Borsa è cresciuta e Milano diventa il primo mercato d’Italia c’è anche una nuova sede: Palazzo Brogi in Piazza Cordusio. Arriva così il 1929, l’anno della grande depressione, Wall Street crolla e le borse Europee tremano.

Superata la fase della grande crisi, si arriva al 4 novembre 1932 quando Benito Mussolini inaugura il nuovo palazzo della Borsa. Disegnato dall’architetto Mezzanotte, loa nuova sede rappresenta il meglio del design e della tecnologia dell’epoca: maioliche di Giò Ponti, cabine del telefono e un tabellone meccanico per registrare le quotazioni come quelle petrolifere. Tutte le più moderne applicazioni dell’elettricità per il nuovo cuore finanziario italiano.

Con l’avvicinarsi del secondo conflitto mondiale le spese belliche per l’entrata in guerra pesano sugli investimenti finanziari. Ma la borsa resiste e non chiude neanche nei giorni in cui Milano viene bombardata.

Superato il momento di crisi della seconda guerra mondiale, la borsa arriva al 1960 cioè agli anni del boom, gli anni in cui gli italiani scoprono gli elettrodomestici e le vacanze e per Piazza Affari è un periodo d’oro. Anche le tecnologie degli scambi si rinnovano e viene fondato il centro meccanografico ma la nazionalizzazione dell’industria elettrica priva il mercato di uno dei titoli più scambiati e negli anni ’70 l’inflazione galoppa. Sono questi gli anni del successo dei beni rifugio, subentrano gli alti tassi di interesse e il risparmio degli italiani si indirizza verso i titoli del debito pubblico.

Nel 1974 la legge 216 istituisce la Commissione Nazionale per la Società e la Borsa conosciuta come Consob, che nasce proprio per tutelare gli investitori. A partire dalla crisi petrolifera del 1973 le grandi dinastie industriali cominciano a giocare un ruolo sempre più attivo nella finanzia italiana con famiglie come Agnelli, Falk, Pirelli, Pesenti, Marzotto Benedetti, oltre alla figura di Enrico Cuccia presidente di Mediobanca.

Ma la borsa negli anni ’70 gode di alti bassi toccando l’indice più basso dalla fine della guerra nel 1977. Questo periodo negativo dura fino al 1983 quando comincia la ripresa e quando irrompono sul mercato i fondi comuni di investimento che spalancano le porte della Borsa ai piccoli risparmiatori. Per dire addio alle “grida” della borsa bisogna aspettare il 1994 (una delle scene più famose in cui si può osservare il vecchio metodo delle “grida” è contenuta nella famosa scena del film “Una poltrona per due”). Finisce così un’epoca. A Milano le contrattazioni diventano tutte telematiche. Si modifica il ruolo degli agenti di cambio e nascono le nuove società di intermediazione.

Le privatizzazioni degli anni ’90 avvicinano migliaia di famiglie italiane all’investimento borsistico. Con la privatizzazione del mercato nel 1998 nasce Borsa Italiana Spa, società partecipata dai principali istituti di credito italiani, da intermediari e da emittenti. Le funzioni di vigilanza, esercitate da Banca d’Italia e Consob si separano da quelle di regolamentazione e gestione dei mercati, svolte da Borsa Italiana e il primo appuntamento fondamentale è l’introduzione della nuova moneta sui mercati europei quando debutta infatti l’Euro sui mercati. La borsa nei primi anni del nuovo millennio attraversa momenti di sali e di scendi come del resto in tutta la sua lunga esistenza.

Come Funziona la Borsa

La borsa esercita ormai nell’immaginario collettivo di tutti un posto dove si possono fare o perdere molti soldi. Molte persone credono però ancora che il mercato finanziario sia un mercato molto complesso e complicato in cui investire. In realtà non è così e qui di seguito proveremo a spiegare in maniera molto semplice come funzionano gli scambi in borsa, quali sono i migliori scambi e qual è l’investimento più giusto da fare in base alla propria propensione al rischio.

La borsa prima di tutto è un grosso mercato e infatti viene chiamato mercato finanziario. Immaginate ora di scendere sotto casa vostra per andare al mercato solo che invece del pollo, della frutta etc etc trovate delle bancarelle con azioni. Cioè piccoli pezzettini di azienda (Campari, Banca Intesa, Ferrari, Facebook) e voi, da investitori ovvero azionisti comprate tramite una banca un po’ di pezzettini di queste aziende. A questo punto il vostro desiderio è che il valore dei vostri pezzettini di azienda  salga nel tempo. Quindi se il prezzo sale e poniamo il caso che io abbia comprato a 50 euro un piccolo pezzettino di azienda dopo un anno questo pezzettino vale 100 euro e lo vendo a qualcun altro incasso i 50 euro di differenza. Questo viene conosciuto come movimento rialzista.

Il secondo modo per guadagnare in borsa è il movimento ribassista. In questo caso non possedete le azioni ma ve le farete prestare magari ad un costo inferiore magari a 40 euro ma voi ci guadagnerete se riuscite a venderli a 30 euro. Cosa succede in questo modo. Avrete comprato a 40 euro avrete venduto a 30 guadagnate 10 euro per ogni pezzettino. Di questi 10 euro una quota andrà a chi vi ha prestato quelle azioni. Si guadagna così sul ribasso. Questo si usa principalmente quando ci si vuole liberare di merce facendo vendere a qualcun altro guadagnando sulla differenza.

Come si muovono le azioni in borsa?

Il movimento delle azioni in Borsa si basa su due teorie.  La prima è quella della previsione. L’esempio più classico è quello delle azioni delle squadre di calcio. Si acquistano le azioni della Juventus con l’idea che la squadra arrivi alla finale di Champions League o vinca il campionato. La seconda teoria è quella basata su fondamenta solide. Cioè si comprano azioni di un’azienda che ritengo solida. In questo caso le oscillazioni non saranno quasi mai marcate né verso l’alto né verso il basso, permetteranno pertanto di guadagnare una quota minima ma costante per tutta la durata del titolo.