Brexit: cosa cambia per il lavoro

Brexit

L’argomento Brexit è uno dei più discussi specialmente per coloro che vivono, studiano e lavorano in Inghilterra. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea sarà ratificata venerdì 29 marzo del 2019.

Sino a quella data Theresa May, il premier inglese e i rappresentanti dei paesi dell’Unione Europea cercheranno di trovare un accordo per farsi che i rapporti tra lo stato e il resto dell’Europa possano rimanere cordiali.

Brexit e lavoro in Inghilterra

Gli accordi che si stanno prolungando sempre di più prevedono delle norme che sanciscano il partneriato tra gli stati interessati e che possa garantire delle leggi sia dal punto di vista economico sia per coloro al momento lavorano e vivono in Inghilterra.

Come affermato dal Premier inglese Theresa May, uno degli interessi della Gran Bretagna è il garantire tutti i diritti agli abitanti dell’Unione Europea che lavorano e sono in regola con il pagamento delle tasse. Non vi sarà dunque nessuna espulsione dopo l’avvento della Brexit, l’importante è essere regolarmente assunti, avere i documenti in regola e non vivere “illegalmente” all’interno del paese.

Sicuramente sino al 19 marzo del 2019 non cambierà nulla al momento per i cittadini italiani in Inghilterra, ma questi devono comunque porre attenzione alle conseguenze generali che l’uscita dall’Unione Europea potrebbe comportare. Al momento, dal 14 novembre alla Camera dei Comuni, si discute per 470 emendamenti che sono stati presentati dal Partito Laburista al fine di rendere definitive le conseguenze che avverranno dopo l’uscita dall’Unione europea.

Cosa succederà agli italiani che vivono in Inghilterra?

Al momento chi vive e lavora in Inghilterra da meno di cinque anni può richiedere il certificato di residenza, che permette di far sapere al governo inglese, dove si detiene la residenza, dove si lavora, etc.

Questo documento, sicuramente potrà essere molto utile per coloro che lavorano nel paese e vogliono rimanerci anche dopo la Brexit.

Per chi vive in Gran Bretagna da più di 5 anni, e sta per entrare nel sesto anno e ha un contratto di lavoro regolare o ha un’azienda o una società inglese, allora è possibile richiedere la cittadinanza inglese o la doppia cittadinanza.

L’articolo 50: cosa succede prima e dopo il cut-off

Dopo la ratifica dell’articolo 50, ossia quello che con il Brexit ha confermato l’uscita dell’ Inghilterra dall’Unione Europea, il governo inglese ha emesso un regolamento per coloro che al momento risiedono e lavorano nel paese. Infatti, la legge prevede che per chi è arrivato prima del 29 marzo 2017, potrà risiedere in Inghilterra per almeno 5 anni, dopo di che sarà possibile effettuare la domanda per la cittadinanza.

L’importante è che coloro che vi risiedono abbiano un rapporto di lavoro continuativo, per poi poter richiedere il permesso che gli concederà il diritto di stare definitivamente in Inghilterra. In ogni caso, si chiede a tutti gli italiani, ed europei, che vivono in Gran Bretagna di iscriversi all’AIRE.

Come effettuare l’iscrizione all’AIRE?

Per tutti gli Italiani che risiedono in Inghilterra e che lavorano nel paese si consiglia di effettuare l’iscrizione all’AIRE. Come effettuare la registrazione?

  • Attravero il portale della Farnesina per gli italiani all’estero Fast It. Bisogna fare la registrazione al sito dopo di ché bisogna compilare il modulo online e allegare a questo il documento d’identità digitalizzato e inviare i documenti che provano la vostra residenza nel paese.
  • E’ possibile inviare i documenti anche attraverso il servizio postale. In questo caso bisognerà compilare il modulo stamparlo e infine allegarvi i documenti che provano la residenza all’interno del paese, oltre che una fotocopia del documento d’identità.
  • I documenti accettati per confermare la propria residenza nel paese sono: le bollette, il bank statement, la registrazione al servizio medico inglese il NHS, il NIN (number identification number), lettera o contratto di lavoro.

Come richiedere la cittadinanza inglese

Per coloro che al momento risiedono in Inghilterra da più di cinque anni è possibile richiedere la cittadinanza inglese, dopo aver ottenuto lo stato di residenza permanente. Lo stato di residenza permanente si ottiene in automatico dopo che si ha vissuto per cinque anni di seguito nel Regno Unito.

Se si desidera richiedere la cittadinanza inglese è necessario avere dei requisiti ben precisi:

  • Richiedere la Permanent Resident Card, che si può ottenere dopo aver vissuto 5 anni in Gran Bretagna
  • Aver vissuto nel paese per almeno 5 anni +1, quindi in realtà bisogna aver vissuto in Inghilterra per almeno 6 anni.
  • Non aver soggiornato fuori dal paese per più di 90 giorni nel corso dell’ultimo anno
  • Non aver soggiornato più di 450 giorni fuori dal paese durante i 5 anni precedenti alla richiesta
  • Sostenere l’esame a scelta multipla, che prevede 24 domande a cui bisogna rispondere in al massimo 45 minuti. Il costo dell’esame è di 50 pound.
  • Bisogna passare l’esame rispondendo correttamente almeno a 18 domande su 24
  • Effettuare l’esame di lingua inglese per ottenere la certificazione di livello B1. L’esame non è previsto per chi si è laureato o per chi ha seguito un dottorato in Gran Bretagna.

Chi è sposato con un cittadino inglese, invece, potrà effettuare l’esame e la richiesta di cittadinanza inglese dopo tre anni di permanenza nel paese.

Dopo la Brexit chi potrà restare in Inghilterra?

Dopo la Brexit, sì è convenuti a stilare un rapporto che potesse definire la situazione dei cittadini Europei che al momento vivono in Inghilterra. Il rapporto è stato pubblicato l’8 dicembre del 2017, ed è stato redatto durante i negoziati tra l’Unione Europea e il Regno Unito.

Il rapporto serve a garantire il diritto a risiedere in Gran Bretagna a tutti coloro che siano già legalmente residenti nel paese, prima dell’uscita di questo dall’Unione Europea.

Oltre a garantire la permanenza nel paese a tutti coloro che vi risiedono, questo rapporto vuole garantire anche il ricongiungimento con i familiari a tutti coloro che sono titolari del diritto di residenza permanente. Sono inclusi in questo documento i coniugi, il partner con unione civile, i discendenti diretti che hanno meno di 21 anni, tra questi sono compresi anche gli ascendenti diretti.

Grazie a questo rapporto al momento tutti i cittadini italiani che vivono in Inghilterra con regolarità potranno rimanere nel paese e continuare a usufruire dei diritti previsti dalle leggi inglesi.