Cosa Valutano i Recruiter nel Curriculum Vitae

Cosa valutano i recruiter nel curriculum

Molti, nel momento in cui stanno per inviare il proprio Curriculum Vitae, pensano che chi lo riceverà gli dedicherà tutta l’attenzione che merita, leggerà ogni singola competenza e lavoro svolto negli anni. In realtà non è così, le cose sono molto diverse.

Infatti, i recruiter ossia i selezionatori che operano nel settore delle risorse umane, solitamente ricevono un numero così elevato di curriculum che è impossibile per loro controllare attentamente ogni aspetto o riga scritta.

Come ragiona un recruiter davanti al Cv

Potrà sembrare quasi una pratica spietata, ma in realtà la valutazione di un curriculum va dai 6 secondi a un massimo di 30. Il tempo che impiegano è davvero limitatissimo e attirare la loro attenzione per una lettura più attenta è sempre più difficile. Secondo le ricerche effettuate nel settore, e le domande fatte nel corso degli anni a diversi selezionatori, la maggior parte di coloro che seleziona il personale ha bisogno di un tempo che va dai 20 ai 30 minuti, per vagliare tutti i profili e cercare quello più idoneo all’azienda.

I selezionatori in realtà controllano solo alcune specifiche voci in questo modo sono in grado di controllare in pochissimi secondi se il profilo del candidato è idoneo o meno alla posizione che si sta ricercando. Ma quali sono i dettagli importanti del curriculum vitae? E quali quelli permettono di attirare e convincere un recruiter a valutare il curriculum come idoneo? Vediamo insieme alcune delle voci più importanti e dei metodi impiegati dai recruiter.

Controllo della posizione di lavoro attuale

La prima cosa che un recruiter guarda non è il nome, il cognome e nemmeno la foto. La prima informazione alla quale pone la sua attenzione nel momento in cui riceve il curriculum vitae è: la posizione di lavoro attuale del candidato. Questa informazione, permette al selezionatore di comprendere quale sia il ruolo che ricopre chi ha inviato il suo CV, e se questa è in linea con la posizione vacante nel proprio team.

Non solo, uno sguardo attento viene dato anche alla durata per la quale si è ricoperta l’ultima posizione o quella in corso, questa può essere infatti una fonte importante a fronte della selezione. Un rapporto di lavoro di una certa lunghezza da al selezionatore un’indicazione su quanto possa essere coerente il profilo della persona che stanno valutando, se stanno cambiando lavoro di frequente. Inoltre, questa vista veloce sul periodo di assunzione serve a comprendere se è stato soggetto a un licenziamento.

Controllo delle aziende per le quali il candidato ha lavorato

Un aspetto molto importante per un recruiter è riuscire a controllare il profilo delle aziende per le quali si è lavorato o fatto uno stage in precedenza. Sicuramente aver prestato servizio prezzo imprese e aziende che presentano un alto profilo, è un vantaggio non indifferente per il candidato.

Il motivo, di tale interesse per il profilo dell’azienda è dovuto al fatto che per il recruiter questo dato indica il fatto che si sia in grado di operare in ambienti organizzativi complessi, e che il candidato è entrato a contatto con una realtà che operano in modo professionale e con tecniche all’avanguardia nel settore.

I recruiter sono sempre ben informati sui profili delle aziende dei settori affini a quello in cui stanno ricercando personale. Quindi non hanno bisogno di fare ricerche complesse ma a colpo d’occhio riescono a comprendere se l’impresa per la quale il candidato ha lavorato ha fornito effettivamente a quest’ultimo una formazione ed esperienza professionale che possa avere un determinato valore.

Certo se non si è avuta esperienza in grandi realtà non bisogna disperare, perché se il curriculum è scritto bene, il recruiter potrebbe approfondire per qualche secondo la lettura del CV, e comprendere la realtà lavorativa dalla quale si proviene.

Valutazione complessiva del percorso lavorativo

Tutti i candidati hanno un percorso lavorativo da mostrare all’interno del proprio curriculum vitae, queste sono molto importanti per un selezionatore. In quanto, permette di comprendere quali sono le funzioni svolte nel corso degli anni, se c’è stata una crescita nel tempo dall’inizio della carriera all’invio della domanda.

C’è anche un’attenzione al fatto o meno che le posizioni ricoperte siano in linea con quella ricercata al momento.

Per agevolare la lettura del CV in questo senso, è meglio evitare di inserire esperienze lavorative non importanti e non in linea con la posizione per la quale ci si candida, se hai lavorato solo per un mese come bagnino, o baby sitter sarebbe meglio evitare di riportarlo nel CV. In questo bisogna inserire solo le esperienze lavorative che presentino un vero valore nel proprio percorso. Infatti, i recruiter sono più interessati a profili che presentano le competenze in linea a ciò che stanno cercando al momento, altrimenti cestinano il tutto in pochi secondi.

Controllo della linea temporale

Avere dei buchi temporali troppo evidenti all’interno del proprio periodo di impiego professionale incide negativamente sulla valutazione di un profilo. Se c’è stato un anno nel quale si è fermati per studiare, è bene segnalarlo, scrivendo di aver svolto un master o corso di perfezionamento.

In caso di buchi temporali, dovuti ad altri problemi, ad esempio se hai dovuto stare fermo per un anno per problemi di salute, di famiglia, oppure perché hai tentato di avviare un’impresa individuale, allora è meglio scriverlo nel curriculum che lasciare un buco troppo evidente all’interno del percorso temporale del curriculum. Infatti, se il selezionatore vede questa discrepanza, non essendo a conoscenza del motivo del tuo allontanamento dal lavoro, potrebbe giudicare in modo negativo l’intero CV. Quindi è meglio dare sempre una spiegazione di eventuali periodi sabbatici e pause presenti nel resume.

Ordine e organizzazione del Curriculum

Un dato molto importante quando si presenta un CV ai selezionatori e riuscire a dare una visione complessiva, ben dettagliata e organizzata del proprio profilo professionale. Scrivere un buon curriculum vitae e per fare una buona impressione ai selezionatori, prevede che non vi siano errori nel formato del documento, errori grammaticali, difficoltà a reperire le informazioni.

Infatti, se il CV è mal organizzato, difficile da leggere e mal formattato viene scartato immediatamente. Una delle caratteristiche richieste in ogni ambito professionale è sapersi presentare al meglio, anche mediante il proprio curriculum vitae. Sono valutate positivamente anche le capacità di sintesi, l’organizzazione temporale dei contenuti, e l’inserimento coinciso di tutti i dettagli più importanti per la selezione.

Controllo della propria reputazione online

Oggi, sappiamo bene come possa essere importante avere anche una buona reputazione online, sui social network professionali come linkedIn, sui social tradizionali ecc…Sicuramente l’online reputation è una fonte molto importante per un selezionatore. Per questo motivo spesso si inseriscono i propri contatti a blog e pagine social.

Un consiglio è meglio optare per l’inserimento solo di link che riportino le informazioni relative alla carriera, come il link del profilo LinkedIn ed evitare quelli che invece non hanno uno scopo professionale, e sono strettamente personali. Tanto se il selezionatore vuole cercarvi online, ci riuscirà in poco tempo, senza la necessità che inseriate tutti i link a ogni profilo social, che distoglie l’attenzione dai dati importanti del CV.

Ricerca per parole chiave nel Cv

Per riuscire a leggere immediatamente se ci sono le competenze ricercate all’interno di un curriculum, i selezionatori con un semplice tocco di CTRL+F, possono usare la funzione trova e cercare le parole chiave che gli interessano in pochissimi secondi. Se queste non ci sono, state pur certi che non continuerà nemmeno la lettura del curriculum.

Per rendere il CV più appetibile, dunque è bene ricordare che se ti stai candidando per la posizione di contabile, di account manager, o per qualunque altro campo in cui hai esperienza, è bene impiegare le parole giuste per esprimere le posizioni ricoperte affini a quella ricercata dal recruiter. In questo modo si avranno maggiori possibilità che il selezionatore sia tentato a una lettura attenta del CV.