Indennità di Accompagnamento: Obblighi dell’Accompagnatore

Quali sono gli obblighi di un accompagnatore quando si parla di indennità di accompagnamento?

Se lo si potrebbe facilmente intuire, ci sono tuttavia alcuni aspetti relativi a questa figura che meritano un approfondimento.

Per questo PosizioniAperte.com ha deciso di dedicare un articolo all’argomento, cercando di chiarire tutto ciò che c’è da sapere in merito a questa figura e a quali sono i suoi doveri, ma anche i suoi diritti.

Indennità di Accompagnamento: qualche cenno

Di indennità di accompagnamento abbiamo già avuto modo di trattare in un precedente articolo sopra citato. Pertanto, ci limiteremo qui a qualche cenno ricapitolativo, al fine di inquadrare in maniera più puntuale l’oggetto di questo approfondimento.

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica, pari nel 2023 a 527,16 euro mensili per 12 mensilità, ogni anno, riconosciuta a soggetti mutilati o riconosciuti, attraverso un’apposita procedura di accertamento, invalidi totali al 100%, impossibilitati come tali a deambulare o comunque a compiere la maggior parte delle azioni quotidiane. Ricordiamo, inoltre, che entro il 31 marzo di ogni anno, i percettori sono tenuti a presentare una dichiarazione attestante il mantenimento delle condizioni psico-fisiche al fine di riconfermare il beneficio.

E’ evidente, quindi, che la loro condizione implica il bisogno di forme di assistenza o supporto nello svolgimento di queste azioni; entra qui in gioco la figura dell’accompagnatore.

Prima di vedere nello specifico quali sono gli obblighi dell’accompagnatore, è bene ricordare che ai fini del riconoscimento dell’indennità è rilevante il solo requisito sanitario, ossia l’esistenza di un’invalidità totale, mentre non rilevano fattori di tipo economico-reddituale. Soprattutto, ricordiamo che l’indennità non è conciliabile con altre prestazioni di indennità erogate per cause di servizio o lavoro.

Accompagnatore: quale Regole deve seguire

L’accompagnatore, come accennato nel paragrafo precedente, svolge un ruolo di supporto nei confronti dell’invalido, nello svolgimento di diverse attività. Ciò che bisogna rilevare, infatti, è una caratteristica particolare di questa figura. Se la sua presenza è per l’assistito importante, tuttavia essa non è essenziale. Cosa significa?

Significa che, sebbene importante, la sua presenza non è necessaria sempre e in ogni circostanza. A conferma di ciò, d’altronde, sono intervenute varie sentenze di tribunali.

Cosa è chiamato a fare, quindi, l’accompagnatore?

Doveri dell’accompagnatore

Tra i compiti dell’accompagnatore figurano azioni del tipo: accompagnare la persona invalida a sostenere visite mediche o terapie, aiutarlo nelle mansioni ordinarie, come lavarsi, mangiare (dove occorre) e così via. Vale a dire, l’accompagnatore interviene nei casi in cui vi sia necessità per l’assistito di una presenza ulteriore che lo supporti nelle sue attività.

Quello che è importante, è svolgere le sue mansioni nel rispetto delle norme e con etica, avendo cura di vigilare sulle condizioni psico-fisiche proprie e di quelle dell’assistito, evitando situazioni o comportamenti che possano mettere a rischio l’incolumità di entrambi.

I Diritti dell’Accompagnatore

Come ci sono dei doveri che l’accompagnatore è tenuto a rispettare, parimenti ci sono dei diritti a lui spettanti. Tra questi, senza ombra di dubbio, vi è quello ad una giusta retribuzione.

Non è infatti da escludere che l’accompagnatore sia una persona terza esterna al nucleo familiare e come tale ha diritto ad essere ricompensata per l’attività svolta.

Quanto guadagna un accompagnatore? Non esiste una cifra indicativa. Essa è, piuttosto, frutto di un accordo tra le parti, ma nella maggior parte dei casi il compenso è basato su tariffe orarie simili a quelle delle badanti.

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