Investire in Criptovalute e guadagnare: è possibile?

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  Le criptovalute, dette anche crittovalute, criptocurrencies o crypto, sono delle vere e proprie monete elettroniche scambiate ininterrottamente e senza giorni di pausa, h24, nel mercato borsistico americano.

Cosa sono le criptovalute

La prima e più famosa criptovaluta è il bitcoin alla quale è stata affiancato il bitcoin cash, poi abbiamo l’ethereum, il litecoin ed una serie di altre criptovalute minori e meno conosciute (monero, ripple, neo, iota ed eos). Queste Criptovalute hanno un loro corrispondente ‘fisico’ ovvero un file che corrisponde al valore singolo di ogni criptovaluta e che deve essere ‘minato’ (mining) da un computer ad hoc. Per estrarre 1 criptovaluta questi computer devono elaborare calcoli matematici sempre più complessi e lunghi: il tempo di mining per un singolo bitcoin dipende dalla cpu del computer utilizzato e quindi può variare di molto (da 24 ore al 1 mese) al costo stimato negli USA in energia e hardware di circa 4.000-6.000 dollari. Le Criptovalute hanno un volume massimo estraibile che però a conti fatti per essere raggiunto – se i livelli di mining continuassero come sono ora – avrà bisogno ancora di decenni. Non si conosce chi abbia creato il bitcoin, se non le leggende che circolano in rete tra le quali la più accreditata sarebbe quella che vede un tale Satoshi Nakamoto (pseudonimo) come fondatore, altri vedono la CIA altri ancora i gemelli Winklevoss già co-fondatori di Facebook e primi miliardari in bitcoin. Il bitcoin e successivamente le altre criptovalute sono venute alla ribalta alla fine del 2017 perchè improvvisamente il loro prezzo è decollato fino ad arrivare alla cifra di 20.000 dollari per 1 bitcoin, toccata la quale è semplicemente crollato prima ad 8.000 dollari poi a 6.000 dollari ed attualmente viaggia tra i 3.500 e i 4.000 dollari, che risulta essere il costo minimo medio per minarlo negli USA.
bolla bitcoin

Quotazione Bitcoin

Se analizziamo il grafico della quotazione di bitcoin possiamo vedere come abbia l’andamento tipico delle bolle speculative: un grafico simile lo riscontriamo guardando le azioni tiscali ai tempi della bolla dotcom e in effetti molti importanti analisti lo hanno definito una bolla speculativa a tutti gli effetti piuttosto che un elaborato Schema Ponzi. Fatto sta che molti trader alle prime armi hanno investito durante il picco e hanno semplicemente perso tutto, dato che quelli che si sono arricchiti con i bitcoin e hanno guadagnato sono veramente pochi, come in ogni bolla che si rispetti. Ricordo che a gennaio e febbraio 2018 i fautori dei bitcoin vedevano la sua quotazione a fine 2018 addirittura a 120.000 dollari, completamente disillusa. Salirà ancora il prezzo del bitcoin? A che cifra? Difficile dirlo, difficile capire il futuro delle criptovalute, attualmente sono oltre 1000 e la sensazione è che ne rimarranno poche e le più piccole confluiranno nelle 4-5 più grandi.

Criptovalute e Blockchain

A nostro avviso l’unica cosa che tiene a galla le cripto e’ l’interesse per la blockchain (il registro elettronico dove vengono archiviate) e che ha un utilizzo pratico molto rilevante. Eni ed Enel acquistano e vendono energia attraverso la blockchain, ad esempio. Si dice poi che le transazioni immobiliari e il mercato immobiliare stesso sarà in futuro regolato attraverso la blockchain – ma tutto questo è da vedere.
Anche se la futura eliminazione del contante (cashless) potrebbe favorire lo scambio in criptovalute, ci sono poi problemi tecnici rilevanti per chi mina bitcoin: a parte il costo delle farm e dell’energia, i risvolti negativi sulla società (sono speculazioni che non producono nulla di concreto nell’economia reale di una comunità), la sicurezza dello storage dei bitcoin e la sicurezza della piattaforma della singola cripto, che spesso sono state hackerate.

Conclusione

Per concludere l’analisi tecnica sulle criptovalute e gli eventuali segnali, osservando il grafico bitcoin sembrerebbe che il declino del prezzo viaggi verso quota 2.000 dollari e da li potrebbe ancora calare sfondando la resistenza che si posiziona a 1000 dollari. A livello puramente ‘culturale’ quindi analizziamo le criptovalute ma sconsigliamo qualsiasi investimento o operazione su di esse, ricordando che le statistiche dicono che nel trading online la percentuale di chi perde soldi e’ tra il 75% e il 90% di chi investe quindi non è un settore per improvvisati ma solo per professionisti.