Quanto Guadagna un Commercialista in Italia

Stai cercando informazioni su quanto guadagna un commercialista? In questo articolo ti segnaliamo tutto ciò che c’è da sapere in merito a questa professione: come si diventa commercialista, quali sono gli studi necessari per diventarlo, come si effettua l’iscrizione all’albo dei commercialisti e soprattutto quanto si guadagna.

Commercialista: un professione sempre attuale

Quella del commercialista è una professione sempre più richiesta, specie da parte di imprese, grandi o piccole, che hanno bisogno di una figura professionale in grado di gestire la contabilità, la fiscalità e la consulenza aziendale.

Il commercialista, infatti, è un professionista che si occupa della gestione amministrativa e contabile di aziende e privati, offrendo servizi di consulenza, elaborazione di bilanci e dichiarazioni dei redditi, gestione del personale e delle risorse umane, e tanto altro. Inoltre, come vedremo, è un lavoro che apre le porte a molte possibilità di lavoro.

Come Diventare Commercialista: studi e iscrizione all’albo

Per diventare commercialista, è necessario seguire un percorso di studi universitari in Scienze Economiche o Giuridiche, che consenta di acquisire le conoscenze necessarie per svolgere la professione. In particolare, la laurea in Economia o in Giurisprudenza è il primo passo per diventare commercialista, a cui segue un corso di laurea magistrale o un corso di specializzazione in Diritto Tributario o Economia Aziendale. Il percorso di studi deve, inoltre, essere integrato da un tirocinio di almeno tre anni presso uno studio professionale, durante il quale il futuro commercialista acquisirà le competenze tecniche e professionali necessarie per esercitare la professione.

Una volta completati gli studi, si può sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Commercialista. Si tratta di un esame molto complesso, che richiede una preparazione approfondita su temi come la contabilità, la fiscalità e il diritto commerciale.

A questo punto è possibile effettuare l’iscrizione all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili,  un organismo di rappresentanza professionale che si occupa di regolare l’attività dei commercialisti e di garantire l’osservanza dei principi deontologici della professione. Inoltre, l’ordine offre ai propri iscritti una serie di servizi utili, come la formazione continua e l’assistenza legale.

Lavoro come Commercialista: prospettive e sbocchi professionali

Lavorare come commercialista può offrire molte opportunità di carriera, come la possibilità di diventare socio dello studio professionale in cui si lavora, oppure di aprire uno studio professionale proprio.

Inoltre, stiamo parlando di una professione molto versatile, che può essere esercitata in diverse aree, come la consulenza fiscale, la revisione contabile, la gestione del personale e la pianificazione finanziaria. Queste aree possono offrire diverse opportunità di specializzazione e crescita professionale.

Stipendio di un Commercialista: fattori che lo influenzano

Il salario di un commercialista dipende da diversi fattori, come l’esperienza, il settore in cui si lavora, la dimensione dello studio professionale e la posizione geografica (in questo caso, ad esempio, è notevole il divario, a livello retributivo e di guadagno, tra Nord e Sud). Molto spesso è un libero professionista con partita ivache si associa ad altri colleghi, raramente viene assunto e lavora da dipendente

Di base il guadagno medio di un commercialista in Italia può variare tra i 30.000 e i 50.000 euro lordi all’anno: cifre soggette ai fattori sopra citati, specie a quello riguardante l’esperienza maturata nel tempo, che può portare ad un ampliamento della propria cerchia di clienti. La differenza inoltre è determinata dal tipo di lavoro svolto e se si è un dipendente o si lavora in autonomia. Nel primo caso, infatti, si passa da una retribuzione base di 1200 euro a 2000 euro, ma anche in questo caso contano l’esperienza e lo studio o l’azienda per cui si lavora.

Quello che si può rilevare, stando alle statistiche, è una flessione della retribuzione negli ultimi anni e una forte disparità tra uomini e donne esercitanti la professione. Il numero delle donne è pari a meno di un terzo degli iscritti all’Albo e la situazione non migliora se si guarda alle stime del numero di giovani iscritti attualmente all’Albo. 

Dati che, forse, possono rappresentare un incentivo a svolgere questa professione che consente di non raggiungere forse grandi traguardi, ma di assicurarsi un futuro stabile.

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