Regime Forfettario: come funziona

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Il regime forfettario (ex regime dei minimi) è un sistema agevolato che prevede un sistema di tassazione più vantaggioso, sia per il calcolo dell’IVA, sia per il pagamento dei contributi da versare al sistema previdenziale.

Come funziona il Regime forfettario?

Il regime forfettario al momento è l’unico modo per aprire una Partita Iva accedendo ad un sistema di tassazione agevolato. Infatti, per tutti coloro che non hanno un’attività estremamente remunerativa o che operano in qualità di freelance, questa è al momento la soluzione più conveniente, una vera e propria flat tax.

Il vantaggio principale del regime forfettario è proprio l’accesso ad una tassazione che prevede un’aliquota fissa, a patto che vi siano i requisiti necessari alla sua apertura. Naturalmente, per chi sceglie di aprire una partita IVA con questo sistema, non vi sono limiti annuali ma ci sono dei limiti per quanto riguarda i guadagni annuali, inoltre la tassazione cambia a secondo del lavoro che si deve svolgere.

Questo regime prevede per tutti coloro che aprono per la prima volta una Partita IVA una tassazione agevolata con il coefficiente pari al 5% sui guadagni, per i primi 5 anni in cui si esercita la propria attività. Passato questo periodo si dovrà pagare un’imposta pari al 15% sul guadagno totale.

Regime Forfettario: Requisiti

Coloro che svolgono attività professionali, i freelance e chi apre una start up può scegliere di aprire una P.IVA nel regime forfettario e aderirvi a patto che:

  • I ricavi siano tra i 25 mila euro e i 50 mila a seconda dell’attività e del codice ATECO attribuito  Non bisogna avere spese da lavoro dipendente superiore ai 5 mila euro lordi
  • I beni strumentali devono avere un costo inferiore ai 20.000 mila euro, tra questi sono compresi sia i beni che si prendono attraverso la locazione finanziaria, sia in noleggio o in comodato d’uso.
  • Tutti i beni che fanno parte del regime d’impresa o della professione esercitata e che sono utilizzati anche per uso familiare, vengono considerati per la metà del loro valore reale.
  • I redditi che provengono dal lavoro dipendente non devono superare i 30 mila euro all’anno.

Regime Forfettario: tassazione

In base al codice ATECO cambia il limite di guadagno e quindi di fatturato che si può emettere durante il corso dell’anno. La tassazione fissa dunque è prevista solo nel caso in cui si rimanga nei limiti reddituali, altrimenti il pagamento delle tasse aumenterà in base a quanto si è sforato con il reddito imposto.

Il reddito totale viene calcolato attraverso una semplice formula che prevede la moltiplicazione del fatturato totale con il coefficiente di redditività, questo coefficiente cambia a seconda del numero ATECO della propria attività. Dopo aver calcolato il reddito imponibile, bisogna successivamente moltiplicare questo per il 5%, ossia l’imposta per le tasse, in questo caso si ha l’importo delle tasse da pagare.

Per quanto riguarda i contributi Inps da pagare, bisogna invece moltiplicare il reddito imponibile per la quota fissa pari al 25,72%. Il risultato di questo calcolo, permette di sapere qual è la cifra da versare per i contributi Inps.

Il pagamento e il calcolo delle imposte avvenute avviene al momento della dichiarazione dei redditi. Il pagamento può essere effettuato o in un’unica soluzione oppure in 6 rate da pagare entro l’anno successivo.

Chi è escluso dal regime forfettario?

Come abbiamo accennato all’inizio non tutti possono accedere e scegliere di aderire a questo sistema fiscale agevolato.

Ci sono soggetti, che dunque non possono richiedere di aprire una Partita IVA in regime forfettario. Da questo sono escluse:

  • Tutte le persone fisiche che hanno già diritto a regimi speciali e che godono già di un’imposta agevolata.
  • I cittadini che non sono residenti in nessuno stato che aderisce all’Accordo dello Spazio economico Europeo.
  • Tutti i contribuenti che effettuano una cessione di un intero fabbricato o di una particella, inoltre sono compresi anche coloro che cedono terreni edificabili, o mezzi di trasporto di nuova fabbricazione.
  • Tutti i professionisti che hanno già un’attività d’impresa, o che partecipano all’esercizio di società di persone oppure di associazioni, o di SRL.

Regime Forfettario: Vantaggi

Il Regime forfettario, che ha sostituito il vecchio regime dei minimi ha diversi vantaggi, specialmente per coloro che iniziano solo oggi la propria attività professionale.

Chi sceglie di aderire a questo regime, ha alcuni specifici vantaggi, come:

  • l’esonero dalla scrittura dei corrispettivi giornalieri, sia ai fini del reddito sia dell’IVA.
  • Le fatture non prevedono l’applicazione dell’Iva e quindi non è possibile detrarre l’Iva sugli acquisti, ma al contempo non bisogna effettuare i versamenti periodici dell’IVA, ma bisognerà effettuare solo la dichiarazione annuale dei redditi.
  • Non sono soggetti a fornire la ritenuta a titolo di acconto
  • Si è esclusi sia dagli studi di settori sia dall’IRAP
  • Si accede a un regime contributivo e previdenziale agevolato

Regime Forfettario: Come aderire

Se si hanno i requisiti descritti e non si è esclusi dall’apertura di una Partita IVA con il regime forfettario è possibile aderire a questo sistema agevolato. Per aderire al regime forfettario, ossia l’ex regime dei minimi, è necessario rivolgersi a un commercialista o al consulente del lavoro.

Basterà portare i propri documenti e la denominazione della propria attività, per ottenere così un codice ATECO e l’apertura successiva della P.IVA con il regime forfettario.

Per l’apertura del regime forfettario, il commercialista è tenuto a effettuare le dovute comunicazioni agli enti fiscali e previdenziali.

Dopo aver aperto la partita IVA sarà possibile effettuare le fatture, senza l’applicazione tradizionale dell’IVA, ma semplicemente applicando l’imposta di bollo pari a 2 euro, per ogni fattura che supera l’importo di 77,00 euro.

Al di sotto di questa cifra, non è necessaria l’imposta di bollo, ma basterà indicare il totale della fattura.