Abbiamo ricevuto diverse richieste da parte dei nostri lettori riguardo ai vantaggi del contratto a tempo indeterminato rispetto a tutte le altre tipologie di contratto di lavoro, per questo motivo abbiamo deciso di realizzare una guida specifica che confrontasse le caratteristiche e i plus del contratto a tempo indeterminato paragonati alle alternative.
Questo perché nel nostro paese non esiste un’alternativa migliore a livello lavorativo che superi il tempo indeterminato, il problema vero è che un dipendente costa molto all’azienda e quindi si cerca di trovare delle forme di assunzione differenti che pesino meno sul bilancio.
Negli anni sono state proposte diverse tipologie di contratti alternativi, che potremmo riepilogare in questa lista:
- Contratto a tempo indeterminato
Il principe dei contratti di lavoro, la massima garanzie per il dipendente: ferie, tredicesima, quattordicesima, buoni pasto e soprattutto la stabilità economica che consente facilmente di chiedere ed ottenere un mutuo. Il risvolto della medaglia è che costa molto all’azienda e allo stesso tempo la vincola ‘per sempre’ ad un rapporto con un dipendente che se sarà infruttuoso nel lavoro sarà poi difficile da licenziare.
- Contratto a tempo determinato
Il contratto a tempo determinato ha una durata 6 mesi o un anno, rinnovabile o trasformabile in tempo indeterminato, in genere le aziende tendono a rifare un altro contratto a tempo determinato giunti alla scadenza del primo. Può tuttavia essere un modo per entrare in azienda, e spesso è una tipologia di contratto usata per la sostituzione di una maternità.
- Contratto Part Time
Il contratto part-time è solitamente temporaneo e quindi limitato ad un arco temporale.
- Stage Retribuito e non
Abbiamo realizzato una guida ad hoc sullo stage retribuito e non che vi invitiamo a leggere.
- Co.co.co. e Co.co.pro.
Una tipolgia di contratto borderline che si avvaleva della ritenuta d’acconto, ora superato.
- Partiva Iva
Spesso le aziende tendono a proporre ai collaboratori l’apertura della partita iva, chiaramente a tutto svantaggio del collaboratore stesso.
- Ritenuta D’acconto
La ritenuta d’acconto può essere utilizzata per collaborazioni occasionali fino ad un massimo di 5.000,00 euro l’anno.