Difendersi dagli Studi di Settore

studi di settore

Gli studi di settore sono uno strumento utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per valutare il fatturato di ogni singola impresa rapportato ai parametri medi del settore dove opera.

Studi di Settore: cosa sono

Il modulo degli Studi di Settore viene compilato ogni anno dalle aziende e dai liberi professionisti con una serie di dati che riguardano il fatturato della società. Lo studio di settore, attraverso una raccolta sistematica di dati, consente di conoscere in modo abbastanza preciso l’ammontare del reddito del contribuente.

Gli studi di settore in Italia sono nati venticinque anni fa, con il decreto legislativo numero 331 del 30 agosto 1993, poi convertito nella legge 427 del 1993.

Ad oggi, sono quattro le tipologie di studi di settore presenti:

  • Servizi
  • Commercio
  • Manifatture
  • Professionisti

Grazie a questa suddivisione è possibile suddividere le varie imprese in cluster, ovvero gruppi omogenei.

Studi di settore: a cosa servono

Gli studi di settore nascono in virtù dell’accordo tra l’Amministrazione finanziaria, le associazioni di categorie e gli ordini professionali. L’accertamento del reddito rappresenta un elemento abbastanza delicato per l’Amministrazione finanziaria. Dunque, l’introduzione degli studi di settore può essere considerato uno strumento fondamentale sia per il Fisco italiano che per piccole e medie imprese e professionisti.

Da un lato, il Fisco riesce ad individuare con procedure più accurate i soggetti a rischio evasione fiscale. Dall’altro, l’imprenditore ha la possibilità di misurare la qualità del proprio lavoro, rapportando la propria attività a quella delle imprese concorrenti e, in generale, del mercato.

In generale, gli studi di settore, se applicati nel modo corretto, garantiscono efficienza e qualità all’intero mercato, evitando situazioni di concorrenza sleale. Del resto, chi evade il Fisco può più facilmente utilizzare prezzi di favore, a danno di chi, invece, a causa della pressione fiscale e per non venir meno agli impegni di cittadino ed imprenditore onesto, paga regolarmente le tasse.

Anche lo Stato italiano, nella programmazione delle attività economiche, può trarre giovamento dagli studi di settore. Infatti, la conoscenza delle aziende che operano sul territorio aiuta a monitorare l’andamento del sistema impresa.

Questo in linea teorica almeno, perchè in pratica gli Studi di Settore vengono percepiti dai contribuenti come una spada di damocle che pende su ogni azienda. Il software alla base degli Studi di Settore non calcola infatti che un’impresa può avere un anno in cui il fatturato è buono e l’anno successivo nel quale fa fatica a tirare avanti, così come la non congruità degli studi di settore in molti casi non significa che si sono evase le tasse.

Come presentare gli studi di settore

Chiunque svolga attività d’impresa è tenuto a presentare gli studi di settore unitamente alla dichiarazione dei redditi. Ai fini della presentazione degli studi di settore occorre compilare un modulo, al cui interno bisognerà inserire i dati richiesti. Fatto questo, il modulo andrà inviato attraverso un apposito software.

Ogni impresa o libero professionista deve, innanzitutto, individuare il proprio cluster di appartenenza. E’ necessario, in secondo luogo, se sussiste congruenza tra i ricavi o i compensi dichiarati e quelli indicati dallo studio di settore. Infine, è importante sapere che per ogni cluster esiste un range relativamente ad alcuni indicatori economici.

A tale scopo, l’impresa o il libero professionista deve accertarsi dell’appartenenza dei propri indicatori economici alla soglia indicata dal proprio gruppo.

Studi di Settore: non congrui, coerenti e normali

Cosa succede se vengono riscontrate delle discrepanze tra la propria dichiarazione dei redditi e quanto indicato nello studio di settore? In tal caso interviene l’Agenzia delle Entrate che attiva la cosiddetta procedura di contraddittorio obbligatorio.

Ciò vuol dire che vi saranno nuove indagini ed accertamenti sulla situazione reddituale del contribuente, in pratica con la non congruità degli Studi di Settore si presuppone che ci siano delle irregolarità amministrative e l’Agenzia delle Entrate invierà una richiesta di adeguamento in base ai parametri che risultano essere corretti.

A questa cartella esattoriale si può fare ricorso, ma è bene in questo caso affidarsi ad un professionista (commercialista e avvocato) in modo da seguire la procedura nella modalità corretta.

Procedura di calcolo degli studi di settore

Ai fini del calcolo degli studi di settore, viene rilevata la differenza tra le variabili contabili e quelle strutturali. Si tratta di variabili che possono essere sia interne che esterne all’imprese.

Le variabili interne fanno riferimento ad elementi come, ad esempio, l’area di vendita ed il processo produttivo. Le variabili esterne si riferiscono a fattori che prescindono dalla singola impresa, come l’andamento dei prezzi e la concorrenza.

Ogni studio di settore considera, però, anche l’area in cui l’impresa opera. Infatti, a seconda del territorio è possibile valutare il livello dei prezzi, la qualità delle infrastrutture e la capacità di attrarre risorse esterne.

Per conoscere i presunti ricavi o compensi di ogni impresa o libero professionista, l’Agenzia delle Entrate utilizza un software denominato GeRiCo, acronimo di Gestione dei Ricavi o Compensi. Il software è disponibile gratuitamente sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate

Come conoscere i ricavi della propria attività

Per conoscere i presunti ricavi o compensi della propria attività è possibile rivolgersi agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate presentando il modello, appositamente compilato, con i dati principali richiesti, così da consentire una facile applicazione degli studi di settore.

Studi di settore 2018

Per il 2018 l’Agenzia delle Entrate ha approvato la modulistica degli studi di settore per il periodo d’imposta relativo all’anno 2017. L’intera modulistica è disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, con le istruzioni per la compilazione, la suddivisione nelle diverse categorie ed altre informazioni utili.

E’ bene – ricordiamolo – affidarsi sempre d un commercialista che possa ricontrollare la compilazione del modulo degli Studi di Settore per vedere se ci siano refusi o errori di compilazione.