Guida al Bilancio Aziendale

bilancio aziendale

Ogni CEO sa che l’amministrazione di un’impresa è uno dei compiti a cui bisogna necessariamente assolvere sia per controllare lo stato di salute della propria attività che per ottemperare agli obblighi di legge.

Tra questi compiti c’è ovviamente il bilancio di esercizio, o bilancio aziendale, che si compone di due sezioni:

  • lo stato patrimoniale
  • il conto economico

In questa guida cercheremo di spiegarvi in pillole come redigere un bilancio aziendale e come leggerlo, ed anche alcune risorse e siti online per la compilazione.

Lo stato patrimoniale

Bisogna pensare allo stato patrimoniale come a un grande inventario dei beni dell’impresa e contemporaneamente dei diritti vantati su questi beni da altri soggetti cioè da coloro che hanno degli interessi all’interno dell’impresa o della startup.

Lo stato patrimoniale di un’azienda è fatto da due grandi elementi: beni dell’impresa e diritti vantati da soggetti su questi beni. I beni sono nella colonna dell’attivo e conseguentemente i diritti sono nel passivo (questo perché tali beni sono dell’impresa ma i soggetti che vantano diritti su questi potrebbero richiedere di vedersi riconosciuti tali diritti in qualsiasi momento. L’azienda è in una posizione passiva nei confronti di questi soggetti).

Gli elementi che compongono la prima parte dello stato patrimoniale, ovvero la parte dell’attivo, sono:

  1. Crediti verso i soci dell’impresa per i versamenti ancora dovuti. Questa voce rappresenta i versamenti che i soci devono ancora compiere nei confronti dell’impresa. Per rappresentarla al meglio, possiamo immaginare un azionista che ha deciso di sottoscrivere il capitale di un’impresa ma non ha ancora versato tutto l’importo per il quale si è impegnato. L’azienda pertanto vanta un credito nei confronti di questo socio pertanto dovrà registrare in questa voce il credito vantato.
  2. Immobilizzazioni. A differenza dei crediti verso i soci che sono di fatto di soldi che l’azienda si aspetta di ricevere, le immobilizzazioni sono beni che possono avere diversa natura e che sono fungibili (cioè possono essere utilizzati per produrre dei beni e dei servizi). Le immobilizzazioni a loro volta si dividono in immateriali (beni che hanno una natura intangibile: brevetti, software, licenze che un’azienda utilizza per la propria produzione), immobilizzazioni materiali come ad esempio la fabbrica, gli impianti presenti all’interno, le immobilizzazioni finanziarie o partecipazioni cioè quote che l’azienda detiene in altre società.
  3. Attivo circolante. Dentro questa sezione si trovano le rimanenze (ad esempio una parte della merce invenduta dall’azienda e stoccata in magazzino), i crediti che l’azienda vanta nei confronti dei propri clienti, le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni qui vengono raggruppati gli impieghi di liquidità in eccesso come in BoT o BTP infine troviamo le disponibilità liquidite cioè la cassa, il denaro che l’azienda ha sul suo conto corrente.
  4. Ratei e Risconti. Questi elementi sono scritture di rettifica, cioè alla fine dell’anno un’azienda sta ancora funzionando con operazioni che rimangono a metà tra un anno e l’anno successivo e per rappresentarle in bilancio, questa società deve seguire il principio della competenza economica. Imputare al bilancio ciò che è di competenza di quello stesso anno e annotare ciò che ho acquistato in quell’anno pur non essendo di competenza di quello stesso anno ma di competenza dell’anno successivo. Pertanto queste sono scritture che consentono ad un’impresa di dire ciò che si ha ancora in corso e come viene attribuito all’anno ancora in corso e all’anno successivo. Detto ciò passiamo a spiegare cosa sono i Ratei. I ratei sono ricavi e costi già maturati quindi di competenza di quello stesso anno ma a fronte dei quali non c’è ancora stato l’incasso o il pagamento. I Risconti si possono definire speculari ai Ratei. Sono cioè ricavi e costi non ancora maturati ma già incassati. Un esempio di risconto attivo può essere un costo come un premio assicurativo pagato all’assicurazione ma che vale per anche per l’anno successivo

La seconda parte dello stato patrimoniale riguarda lo stato passivo. In questa sezione che è molto più semplice da comporre, sono rappresentati i diritti che alcuni soggetti vantano sui beni elencati in precedenza.

Lo stato patrimoniale si compone di

  1. Patrimonio netto. Il patrimonio dei soci cioè soggetti che hanno investito denaro nella società.
  2. Fondo per rischi e oneri: tale fondo è utile all’azienda per coprire eventuali perdite future.
  3. TFR cioè Trattamento di Fine Rapporto, ovvero la quota parte del salario trattenuta dall’azienda e corrisposta quando il dipendente lascerà l’azienda
  4. Debiti. Tali debiti sono dovuti a quei soggetti che hanno dato capitale all’impresa
  5. Ratei e risconti, come il leasing o il noleggio a lungo termine.

Il Conto Economico

L’altra grande componente del bilancio di esercizio è il conto economico che riassume tutto quello che è successo durante l’anno dal punto di vista economico e comprende Ricavi, costi e Imposte che un’impresa sostiene.

Lo standard per compilare un conto economico, dettato dalla comunità europea comprende anche qui due sezioni: il valore della produzione e i costi della produzione.

Nel primo caso le voci che compongono questa sezione sono:

  1. Ricavi delle vendite. Tutto ciò che l’impresa ha fatto e ha creato un valore attraverso un processo produttivo.
  2. Variazione di rimanenze di prodotti finiti semilavorati o lavori in corso. Prodotti che l’azienda ha prodotto, quindi prodotti finiti o semilavorati che però non sono stati ancora venduti quindi non si sono trasformati in ricavi e che rappresentano comunque e un valore economico della produzione.
  3. Incrementi di immobilizzazioni. Qui vengono rappresentati tutti i lavori che un’azienda fa per migliorare la propria azienda creando pertanto valore economico.
  4. Altri ricavi e proventi

Nella seconda sezione del conto economico vengono rappresentati in maniera dettagliata tutti i costi della produzione.

Le voci principali sono i costi delle materie prime, i costi dei servizi (elettricità, gas, consulenze), i costi dei dipendenti, godimento beni di terzi (ad esempio l’affitto), ammortamenti e svalutazioni (quando ad esempio si utilizzano beni comprati in precedenza attribuendo una quota di quel costo all’anno in cui si è utilizzato quel bene), rimanenze di materie prime, accantonamento per rischi, altri accantonamenti e infine oneri diversi da gestione (come i rimborsi spese).

Oggi online si possono trovare moltissime piattaforme che supportano le aziende nella redazione di bilanci di esercizio o semplicemente da cui prendere spunto per compilare il bilancio.

Tra i siti più conosciuti e sicuri a cui affidarsi per la compilazione del bilancio di esercizio troviamo sicuramente:

  • la Camera di commercio con il Registro Imprese
  • il gruppo di Cassa Depositi e Prestiti Sace Simest