Connessione 5G: come funziona

connessione 5g

Si sente parlare sempre più spesso di connessione 5G, di come influirà sulle nostre vite e di come sia collegata al cosiddetto Internet delle Cose (iOt), ovvero Internet of Things. Ma quanto ne sappiamo davvero su questo nuovo tipo di connessione che diventerà, in tempi brevi, la connessione più potente di tutte? 

In questa guida dedicata al 5G vi spiegheremo tutto quello che c’è da sapere su questa nuova frontiera della tecnologia e le sue applicazioni della vita di tutti i giorni, e su quanto influirà sulla privacy e sulla gestione dei dati personali da parte delle aziende.

Cos’è il 5G

5G significa letteralmente Quinta Generazione e con questo termine intendiamo l’insieme dei requisiti da soddisfare per raggiungere un certo standard comunicativo. Per comprendere a pieno cosa significhi ciò dobbiamo fare un salto nel passato e tornare al 1991 cioè l’anno in cui comincia la storia degli standard comunicativi che coincide proprio con la nascita del 2G considerato l’antenato dell’attuale 5G e che fu sviluppato proprio per migliorare la qualità della telefonia mobile.

Detta anche tecnologia di prima generazione, il 2G consentiva – oltre a gestire comunicazioni vocali – anche la gestione e la funzionalità dei messaggi testuali. Da quel giorno ad oggi, di trasformazioni ce ne sono state moltissime e l’acqua che è passata sotto i ponti della tecnologia è stata davvero tanta.

Tra queste trasformazioni sicuramente la principale a cui tutto il mondo ha assistito e continua ad assistere è la comunicazione.

Basti pensare a come cambia costantemente e si aggiorni quotidianamente il modo che usiamo per comunicare: dal telefono fisso al cellulare dalla posta cartacea alla posta elettronica dagli sms agli attualissimi WhatsApp che scambiamo continuamente con tutto il mondo senza parlare di Facebook, Instagram e tutte le nuove piattaforme social che continuamente nascono in tutto il mondo e che hanno come obbiettivo proprio mettere in comunicazione tutto il pianeta con connessioni sempre più veloci e istantanee.

Tornando alla “prima generazione”, Il 2G servì a migliorare la comunicazione tra cellulari ma è solo con l’arrivo del 3G che si comincia a inglobare anche la connettività dati in mobilità, con la possibilità di vedere perfino programmi televisivi sul proprio telefonino, cellulare che, da questo punto della storia in poi, entra a far parte in maniera sempre più costante nella vita di tutti i giorni di ciascuno di noi diventando quasi un estensione della persona stessa.

Arriviamo così al 2003 quando debutta, nell’alta società della tecnologia il 3G che introduce per la prima volta le video chiamate, l’accesso a internet e TV in mobilità.

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5G vs 4G: internet delle cose

La quarta generazione (il 4G) viene sviluppata nel 2009 per migliorare la telefonia via IP e il Cloud Computing consentendo attraverso un aumento della velocità la fruizione di contenuti, video streaming e gaming online ed è qui che entra il 5G ovvero lo standard comunicativo pensato per l’Internet delle Cose chiamato anche “IoT”.

Ma cosa significa “Internet delle Cose”? Nel campo delle telecomunicazioni, Internet delle cose è un neologismo che indica l’estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti.

Infatti con sempre più dispositivi IoT presenti all’interno delle nostre abitazioni, diventa sempre più indispensabile avere una connessione molto più veloce per interagire con questi nuovi strumenti. Pensate semplicemente all’arredamento che diventa sempre automatizzato con elettrodomestici che preparano, cucinano e programmano i vostri pasti e che si possono gestire comodamente dall’ufficio.

E questo è solamente un piccolo esempio del livello a cui si sta arrivando e soprattutto del livello che si vuole raggiungere. Il 5G è stato pensato proprio per sviluppare sempre di più quella che viene definita la Smart House e soprattutto lo sviluppo dell’industria 4.0.

Proprio per raggiungere velocità così elevate è necessario utilizzare uno spettro di frequenza finora mai utilizzato.

Il 5G sfrutta pertanto le onde millimetriche, cioè delle onde radio tra 30 e 300 GHz, lo spettro di frequenza più elevato possibile. Fino a qualche anno fa era infatti impensabile utilizzare questo spettro per la comunicazione, mentre, grazie alle ricerche in campo scientifico, è stato dimostrato che le onde millimetriche possono essere utilizzate anche per la connessione.

È per questo che la quinta generazione sarà di un’importanza cruciale per la vita di tutti noi e la vita di tutti i giorni.

Cosa consente di fare la connessione 5G

La Quinta Generazione permetterà capacità centinaia di volte superiori (1.000xcapacity /Km2), velocità dati aumentata di decine di Megabit al secondo, latenza ridotta (<1ms), connessioni simultanee per migliaia di utenti (100x dispositivi connessi) e riduzione dei costi energetici fino al 90%.

Già da questi numeri si capisce benissimo che l’introduzione del 5G non rappresenta solamente un semplice miglioramento ma sarà un vero e proprio salto evolutivo e certamente, non si può ridurre tutta la discussione solamente ad un discorso di banda più larga o di maggiore velocità di accesso alla rete ma bisogna tenere conto anche e soprattutto del risparmio energetico che questa nuova rivoluzione tecnologica comporterà, di maggiore qualità ed efficienza nelle modalità di comunicazione contemporanea tra migliaia di utenti  e migliaia di oggetti sparsi nel globo terrestre.

In particolare la rete 5G sarà particolarmente flessibile, molte funzionalità potranno essere ridefinite via software all’occorrenza e la sua intelligenza distribuita in vari punti della rete in modo da avere un’efficienza di gran lunga più potente.

Questo nuovo sistema nervoso digitale, proprio come quello umano, comprende informazioni e istruzioni che traporta da una regione all’altra del nostro pianeta assorbendo diverse soluzioni come fornire sensazioni sull’ambiente esterno, coordinare attività, regolare e controllare scritture e apparecchi periferici.

Come funziona la connessione 5G

Il sistema nervoso digitale è composto da nuove bande di frequenza dette Small Cell piccole cellule radiomobili e dalla moltiplicazione delle antenne detto Massive Mimo (Multiple Input Multiple Output), grazie alla composizione del tessuto nervoso sarà possibile indirizzare la banda dove serve e a chi ne ha necessità.

Inoltre le frequenze radio potranno viaggiare contemporaneamente, sia in entrata che in uscita superando la dinamica del walkie talkie attraverso la soluzione tecnica del full duplex.

Ma il 5G non serve solo per navigare rapidamente sul web da mobile scaricando film in HD in pochissimi secondi ma è in grado di sbloccare un potenziale più grande al servizio dei cittadini, delle imprese, dei centri di ricerca e delle Pubbliche Amministrazioni.

Si pensi solamente alle implicazioni dell’utilizzo massivo e pervasivo della realtà virtuale completamente immersiva (come gli occhiali di Google che permettono di ricostruire un ambiente in 3D), o la guida autonoma, la traduzione istantanea, le visite mediche e le operazioni chirurgiche a distanza, i nuovi processi industriali in cui le macchine si gestiranno in modo autonomo.

Il concetto di Smart Home si allargherà a macchia d’olio inglobando le Smart City e le Smart Country dove tutto sarà coordinato da remoto: servizi al cittadino, sensori di sicurezza, gestione del traffico dove ogni oggetto sarà collegato e riuscirà a dialogare con chi ne ha bisogno, e già dispositivi come l’Apple Home Pod lo fanno.

La nuova rivoluzione, del valore stimato di 113 miliardi l’anno entro il 2025 porterà ad una totale personalizzazione dei prodotti attraverso la completa digitalizzazione dei processi.

Benvenuti quindi nell’internet delle cose, nella società digitalmente connessa e ubiqua che nel 2019 vedrà connessi 24 miliardi di dispositivi. Benvenuti nel 5G.