Smart Working: lavoro e flessibilità

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Lo Smart Working è la possibilità data ai lavoratori dipendenti di scegliere in modalità flessibile l’orario e i luogo di lavoro senza essere obbligati a recarsi tutti i giorni in azienda ma di poter quindi lavorare a casa.

Smart Working in Italia

In Italia oltre 300.000 persone lavorano in Smart Working, e circa la metà delle grandi aziende e multinazionali sta già utilizzando lo smart working per i propri dipendenti oppure lo sta per implementare, a molti dipendenti o consulenti viene anche chiesto di aprire una partita iva con il regime forfettario dei minimi.

Le analisi sullo Smart Working parlano di un grande successo con risultati molto significativi: le aziende che lo hanno adottato dichiarano di avere migliorato la produttività dei dipendenti, i servizi erogati e la propria competitività sui mercati.

In pratica lo Smart Working è quello che impropriamente si chiamava un tempo telelavoro: lavorare a casa pur rimanendo assunti in azienda, e un’esperienza di questo tipo può fare la differenza nel nostro curriculum.

Come Funziona lo Smart Working

Quando un’azienda decide di applicare lo Smart Working, invita il dipendente a lavorare fuori ufficio – ad esempio a casa propria – per un giorno alla settimana: funziona molto bene per le imprese legate alla tecnologia e all’informatica. In genere viene apprezzato dai dipendenti, mentre altri soprattutto quelli di aziende in crisi lo vedono in maniera negativa e come un anticipo sulla cassa integrazione.

Smart Working e PMI

Per quanto riguarda le piccole e medie imprese, lo Smart Working è ancora un fenomeno marginale tant’è che da un recente sondaggio ben il 40% degli imprenditori pmi dichiara di non essere interessato allo smart working in quanto lo ritiene non applicabile alla sua realtà lavorativa.

Eppure è proprio nella PMI che lo Smart Working potrebbe dare i suoi frutti migliori: in una struttura agile e piccola come una start up è più facile organizzare il team di lavoro in remoto e ridurre al minimo sprechi e costi.

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Smart Working e Produttività

Lo Smart Working può essere veramente efficace in molti casi, ma spesso dietro lo Smart Working si nasconde la necessità dell’azienda di contenere se non ridurre i costi degli uffici aumentando produttività e di conseguenza il fatturato.

Lo Smart Working vero infatti dovrebbe abbracciare tutte le fasi produttive di un’impresa e non limitarsi a lavorare in remoto quattro volte al mese. Bisognerebbe dare autonomia e responsabilizzazione ai dipendenti, coinvolgerli nel processo decisionale e negli obiettivi dell’azienda.

La fiducia da parte dell’azienda dovrebbe essere posta come base fondamentale dello Smart Working, così come il senso di responsabilità per quanto riguarda il dipendente. In un lavoro condiviso ciascuno deve essere autonomo e prendersi le proprie responsabilità in maniera serena, non avere paura di esporsi perchè altrimenti sarebbe punito o licenziato in caso di errore.

Si tratta di un cambio di mentalità anzitutto: bisogna superare il concetto di padrone e impiegato, perchè anche il manager deve sporcarsi le mani e lavorare in gruppo nella fase dell’esecuzione materiale del progetto.

Benefici dello Smart Working

Se impostato correttamente, lo Smart Working imposta un circolo virtuoso dove fiducia, lavoro di gruppo e autonomia ruotano insieme e producono benefici per i dipendenti e per l’azienda: un dipendente deve essere fiero di far parte di un gruppo di lavoro e l’ambiente stesso deve favorire la voglia di lavorare in quell’impresa.

Le migliori aziende del mondo, quelle dove la qualità del lavoro percepita è nettamente superiore alla media, applicano lo Smart Working con successo da tempo.

Dove invece sembra impossibile applicare lo Smart Working è nel settore Retail, dove il lavoro è strutturato sul luogo fisico ed è quindi irrealistico pensare di portarlo in remoto. Tuttavia in questo settore le aziende stanno sviluppando un concetto diverso di turni lavoro in modo da poter garantire al lavoratore maggiore autonomia gestionale.